Quali materiali innovativi impiegare nel settore dell’edilizia oggi?

Il mondo va avanti, così come lo studio e l’investimento di risorse per l’ottenimento di molteplici soluzioni intelligenti nel settore dell’edilizia in grado di rivoluzionare la vita quotidiana delle persone.
Lo sviluppo sostenibile è una delle sfide più urgenti al giorno d’oggi di fatti, sempre più, cresce l’attenzione verso iniziative care al pianeta come sostenibilità ambientale, materiali riciclabili,nuovi modelli di crescita e stili di vita consapevoli.
Abbiamo visto come i governi di ogni paese stiano incentivando la costruzione di edifici sempre più smart e green, tramite l’uso di materiali riciclabili all’avanguardia, ma al contempo di design e intelligenti.
Ma la vera domanda che dobbiamo porci è: esistono davvero materiali innovativi in grado di rivoluzionare il settore dell’edilizia?
La risposta è sì, certo! Negli ultimi anni sono stati  immessi nel mercato vari materiali e prodotti grazie anche all’evoluzione della bioarchitettura e alla progressiva richiesta di edifici ecosostenibili, dove la prerogativa dei materiali da costruzione è quella di garantire alte prestazioni energetiche nel pieno rispetto ambientale.

L’edilizia sostenibile: i materiali intelligenti 

Cementi antismog, calcestruzzi autoriparanti, legno potenziato e trasparente, sensori intelligenti ecc. Lo spettro dei nuovi materiali intelligenti appare estremamente ricco e diversificato e lo sarà sempre di più negli anni avvenire.
Quando un materiale è “smart”? Quando è in grado di passare da una condizione statica a una dinamica, ossia reagisce a una serie di stimoli esterni, temperatura, luce, campo elettrico, pressione ecc, che ne modificano una o più proprietà.
Esempi di materiali “smart”:
1) il cemento rinforzato con fibre di carbonio che non fa arrugginire il composto da costruzione e ha un aumento della resistenza fino a cinque volte quella del cemento armato, garantendo una durata nel tempo superiore.
2) Il cemento “mangia smog” è un materiale davvero eco-smart in grado di abbattere gli agenti inquinanti presenti nell’aria dei centri urbani, migliorandone la qualità e mantenendo nel tempo le caratteristiche estetiche degli edifici.
3) Il calcestruzzo autorigenerante nel quale i batteri che si trovano all’interno, se a contatto con l’acqua, formano strati di calcare che vanno a sigillare le crepe evitando anche la corrosione interna alla struttura.
4) L’isolante feltro hi-tech, brevettato da un team di ricerca del Dipartimento di Ingegneria industriale dell’Università di Trento, è uno speciale tessuto dotato di un straordinario potere isolante. Flessibile e morbido ma, al tempo stesso, molto duro. Inoltre è ignifugo, resistente alla filtrazione di liquidi e di gas caldi e all’assorbimento di onde elettromagnetiche.
5) Il Legno potenziato, un legno smart eco-sostenibile, rinnovabile e naturale, è ottenuto modificando la composizione interna del materiale. Il risultato? Una risorsa in grado di resistere maggiormente alle intemperie climatiche e al fuoco, è estremamente più robusto del legno tradizionale e non si deforma. 

Gli scarti alimentari nell’edilizia: il riso 

Anche gli scarti alimentari e quelli dell’agricoltura in generale rappresentano un terreno fertile per il settore dell’edilizia, poiché possono trasformarsi in materiali super funzionali per la bioedilizia.
In pole position troviamo una materia prima che in Italia non manca affatto, il riso.
A cogliere immediatamente la portata di questa novità è stata Ricehouse, startup piemontese che ha trasformato gli scarti derivanti dalla lavorazione del riso in materiali per la bioedilizia.
Il risultato? 6 nuovi biocomposti: 

  • il massetto alleggerito RH300, 
  • l’intonaco in argilla RH400, 
  • l’ecopittura RH500, 
  • il pannello di chiusura RH600 per isolamento, 
  • la lastra RH700 per rivestimento a secco di pareti e controsoffittatura, 
  • il pannello di chiusura RH1000 con funzione strutturale.

Dalla paglia di riso, mescolata con lana di scarto, invece si possono ricavare pannelli termoisolanti e fonoassorbenti da impiegare in bioedilizia, mentre dall’olio estratto dalla pula di riso si possono ricavare prodotti al 100% ecosostenibili come bioadesivi e integratori alimentari.
Si tratta non solo di materiali molto leggeri, naturali, efficienti ed ecologici ma anche di un monito a nei confronti dell’edilizia ad avere un approccio etico e sostenibile, inserendosi in un contesto di economia circolare. 

Il monitoraggio strutturale al centro dell’edilizia del futuro 

Hai mai sentito parlare di monitoraggio strutturale? Con questo termine si intende un’attività che ha lo scopo di acquisire informazioni non solo sullo stato di salute dei materiali ma anche e soprattutto avere il controllo di spostamenti e modifiche / deformazione di strutture portanti. Tutto questo in tempo reale.
Come? Tramite una rete di sensori a fibra ottica  che consentono una sorveglianza a distanza di una serie di parametri, quali: deformazioni strutturali, deterioramento dei materiali e via dicendo.
Inoltre, in un futuro non molto lontano i materiali saranno sempre più internet-connected: grazie a sensori sempre connessi con tecnologia wireless sarà possibile monitorare grandi opere pubbliche come viadotti, dighe, gallerie e ponti.
Questi materiali intelligenti dunque permetteranno all’uomo di poter gestire al meglio le attività di manutenzione e intervenire solo dove è necessario, riducendo al minimo lo spreco di inutili risorse.
E tu sapevi che in Sotefin diamo grande importanza ai temi come la sostenibilità, tramite l’utilizzo di materiali e di tecnologie e argomenti sempre più importanti per la salvaguardia del pianeta? 

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