Olimpiadi Invernali di Pechino 2022: sostenibilità e zero emissioni 

Olimpiadi Invernali di Pechino 2022 sostenibilità e zero emissioni Le olimpiadi invernali di Pechino 2022 sono il simbolo di sostenibilità a zero emissioni.

Meno di sei mesi dopo le Olimpiadi estive di Tokyo 2020 in Giappone, rimandate di un anno a causa della pandemia di Covid-19, si sono appena svolte in Cina le Olimpiadi invernali di Pechino 2022.
Si è trattato di un evento globale ospitato durante la pandemia e che ha promesso di mantenere il proprio impegno di rendere i Giochi “verdi, inclusivi, aperti e puliti”.
Ora la domanda che ci si pone è: i Giochi olimpici sono stati davvero sostenibili? 

Olimpiadi invernali “green”: voglia di sostenibilità nei giochi di Pechino

Per il presidente cinese Xi Jinping, le Olimpiadi invernali sono state una preziosa opportunità per dimostrare che la Cina può posizionarsi come superpotenza e leader nella lotta ai cambiamenti climatici. La sostenibilità ambientale infatti è stata una parte importante della candidatura olimpica di Pechino: una delle principali promesse fatte nel 2015 dalla Cina era che avrebbe realizzato “la prima edizione a emissioni zero nella storia”, offrendo inoltre opzioni di mobilità sostenibile e migliorando la pianificazione urbana.
Per raggiungere la neutralità carbonica, il Governo cinese si è dato fare per garantire l’utilizzo del 100% di energia rinnovabile per alimentare tutti gli impianti olimpici. 

Come? Grazie a:

  • installazione di numerosi impianti eolici e solari,
  • riutilizzo delle strutture realizzate per i giochi olimpici del 2008,
  • mobilità sostenibile: a disposizione di atleti e comitati olimpici di una flotta completamente green, formata da veicoli 100% elettrici o alimentati ad idrogeno,
  • cannoni sparaneve alimentati completamente da fonti rinnovabili.

Olimpiadi invernali di Pechino: il problema della neve 

Si sa, Pechino non è mai stata una famosa località sciistica, perché neve e ghiaccio in questo Paese sono eventi atmosferici inusuali. Gli organizzatori hanno dovuto dunque ricorrere all’utilizzo di neve artificiale per le piste e gli impianti delle regioni montane di Yanqing e Zhangjiakou.
Sono sorti molti dubbi a riguardo, perché l’innevamento artificiale solitamente richiede notevoli quantità di energia ed enormi volumi d’acqua: più di 100 generatori e 300 cannoni sparaneve per consentire lo svolgimento del programma. Non sono ovviamente mancate le critiche degli ambientalisti.

Cosa lasceranno le Olimpiadi 2022?

Sicuro il messaggio degli organizzatori cinesi è stato fortissimo: una ripartenza sostenibile, un pianeta sempre più green e una neutralità carbonica possibile.
Ma ci sono ancora tantissimi aspetti da risolvere in questo campo, perché il Paese del Dragone è ancora tanto dipendente dal carbone, ma la speranza di raggiungere tali risultati è forte.

Secondo voi, quelle di Pechino, possono essere un esempio per le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026?

Noi di Sotefin crediamo nella sostenibilità ambientale: lo sapevi che utilizziamo macchinari elettromeccanici che non inquinano, anzi, limitano l’emissione di gas nocivi? 

Scopri di più qui!